libro
XY
Sandro Veronesi | Fandango | NARRATIVA
19,50 €
L'ho detto ai carabinieri, l'ho detto al Procuratore, l'ho detto a tutti quelli che mi hanno chiesto "cosa avete visto?": l'albero, abbiamo visto, l'albero ghiacciato. E stata la prima cosa che abbiamo visto, appena arrivati al bosco - e anche dopo, quando abbiamo visto il resto, è rimasto l'unica cosa intera che abbiamo visto. L'albero. Era lì, al suo posto, all'imboccatura del bosco, cristallizzato come sempre nel suo cappotto di ghiaccio, la cui trasparenza era offuscata dalla neve fresca - ma era rosso. Era rosso, sì, come se Beppe Formento, nell'atto di ghiacciarlo, avesse messo dello sciroppo di amarena nel cannone. In quel bianco fatale era l'unica cosa che mantenesse una forma, e sembrava - non esagero - acceso, pulsante di quell'intima luce aurorale che ancora oggi mi ritrovo a sognare. Sogno quella trasparenza rossa, sì, ancora oggi, e la sogno senza più l'albero, ormai, senza nemmeno più la forma dell'albero: sogno quel colore e nient'altro. Un tramonto imprigionato in un cielo di gelatina, un sipario di quarzo rosso che cala sul mio sonno, un'immensa caramella Charms che si mangia il mondo, ho continuato a sognare quella trasparenza rossa e continuo a farlo, perchè è ciò che abbiamo visto, quando siamo arrivati al bosco. Cosa avete visto? Abbiamo visto l'albero ghiacciato intriso di sangue.
Recensioni
A volte deve accadere qualcosa di incomprensibile e tremendo perché si possa comprendere... Ma comprendere cosa? Forse, che per quanto colti o intelligenti, per quanto arguti ed indefessi, non potremo mai padroneggiare il mistero della vita, perché la vita ci mette alla prova, ci sfianca e alla fine non è tenuta a dirci il perché, pretende da noi un atto di fede... E allora maturare significa accettare ciò che ci sfugge; smettere di voler arrivare là dove alla nostra pochezza non è consentito, significa essere finalmente liberi di viverla, questa vita, scivolando nella sua corrente senza opporvisi quando le forze sono finite. “Dunque starà a noi scegliere se essere il viandante smarrito, sempre alla ricerca di una strada, che prima chiede informazioni al contadino, e poi lo accusa di non sapere nulla; oppure scegliere di essere il contadino, che zappando la terra che da sempre conosce, risponde al viandante che pur non sapendo nulla, non è lui ad essersi smarrito.” Grande affabulatore e artista della parola scritta, Veronesi vince anche questa sfida per nulla scontata, confermandosi al vertice della letteratura nostrana. Luca
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