libro

Uomini di poca fede

Nickolas Butler | Marsilio | NARRATIVA

17,00 €

Adorare è sempre sembrata una parola forte a Lyle Hovde, ma è quella che più rappresenta il suo sentimento verso certe giornate di primavera, in cui prende il pick-up e guida lungo il Mississippi per raggiungere il frutteto dove lavora, il nipotino Isaac di cinque anni a fargli compagnia e la natura del Wisconsin a guarire i mali dell’anima. Isaac è il bimbo di Shiloh, la figlia adottiva di Lyle e della moglie Peg, appena tornata a vivere a casa dei genitori dopo un lungo periodo di lontananza e ribellione. Era stato difficile separarsi da Shiloh, ed essere di nuovo riuniti sotto lo stesso tetto è una gioia per Lyle e Peg. Per questo, appena lui viene a sapere che la ragazza è diventata seguace di una chiesa radicale e intende trasferirsi con il piccolo Isaac a vivere assieme al pastore che la guida, vorrebbe fare il possibile per impedirglielo. Tanto più che i due sembrano avere strane convinzioni legate ai poteri sovrannaturali del bambino... Quando il fanatismo religioso minaccerà da vicino la salute del nipote, Lyle si troverà costretto a compiere un atto estremo di resistenza per evitare che una nuova tragedia si abbatta sulla sua famiglia. Con la consueta bravura nel ritrarre l’America rurale, lo scrittore del Midwest coglie temi universali – le contraddizioni del credere, il dolore del lutto, il peso dell’affetto – e li trasforma in sensazioni concrete, come l’odore della polvere e della benzina, la vista a perdita d’occhio sui campi e i solchi profondi che l’amore scava dentro ognuno di noi.

Recensioni

CONSIGLIATO DA LUCA: Con grazia e sensibilità, nel racconto quotidiano di una famiglia come tante, l’autore ci riporta alla vita semplice ed essenziale delle cittadine rurali, in cui lo scorrere del tempo è scandito dall’alternarsi delle stagioni, con la bellezza della natura e la sua asprezza che la fanno da padrone, specchio semplice della vita interiore degli uomini che quella natura la vivono, temono e rispettano. Un ritorno all’esistere essenziale, ma non scarno, che lascia poco spazio agli orpelli e distrazioni di una società contemporanea sempre più social e chiacchierata, e sempre meno vissuta; è il riscatto della contemplazione, il tornare a farsi domande su ciò che è fondante nell’esistere, come gli affetti, il senso della vita e dunque la fede, opponendosi ad una religiosità esasperata e bigotta che, ben lungi dall’aprire gli occhi, allontana dal sentire semplice dell’empatia. Butler ci riporta all’armonia delle buone maniere, dei sentimenti solidi e profondi ma sussurrati, lontani dalle urla di un vivere di strepiti e prevaricazioni. Romanzo toccante e pieno di grazia, in cui il dramma si stempera nella pacificazione dei sentimenti, unica difesa da opporre al dolore dell’ineluttabile, Butler regala una storia delicata fatta di poco ma di tantissimo.