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Per la voce narrante di questo romanzo Loney vuol dire tante cose insieme: uno strano nulla sulla costa del Lancashire, una stagione della vita, una dimora che cela segreti, la memoria delle vacanze di Pasqua trascorse laggiù insieme ai genitori, al fratello maggiore Hanny e a una piccola comunità fanatica in cerca di un miracolo impossibile. Loney è il tempo del legame esclusivo con il silenzioso, oscuro Hanny, fatto di muti scambi attraverso oggetti e piccoli giocattoli, e del rapporto controverso con due preti molto differenti: padre Wilfred, morto in circostanze tutte da chiarire, e il giovane padre Bernard, forse troppo interessato alla vita e alle opere del suo predecessore. Anni dopo quello strano nulla ancora respinge e chiama con i suoi riti antichissimi, i suoi misteri macabri, i suoi prodigi sanguinosi.

CONSIGLIATO DA LUCA: Loney non è solo un posto antico e selvaggio in riva all’oceano, dove uno sparuto gruppo di pellegrini cerca un ancoraggio alla propria fede dopo la morte sconcertante del pastore, guida salda delle loro anime spaventate; è anche un posto interiore, freddo e inospitale, dove le speranze circa l’esistenza di qualcosa di benefico e spirituale possono infrangersi nella consapevolezza che i misteri, i miracoli persino, sussistono e possono avere origine dalle tenebre di ciò che chiamiamo “male”… Inquietante e fascinosa, la prosa elegante e rigorosa di questa storia oscura ci riporta alle angosciose atmosfere del romanzo gotico, alla violenza della superstizione e alle tormentose tematiche di peccato e perdizione, sacrificio e redenzione, approdi a volte alla temuta perdita della fede, anticamera del suicidio. Osannato da King, Loney è un po’ dentro tutti noi…