libro
Divorare il cielo
Paolo Giordano | Einaudi | NARRATIVA
22,00 €
La prima volta che Teresa li vede stanno facendo il bagno in piscina, nudi, di nascosto. Lei li spia dalla finestra. Le sembrano liberi e selvaggi. Sono tre intrusi, dice suo padre. O tre ragazzi e basta, proprio come lei. Bern. Tommaso. Nicola. E Teresa che li segue, li studia, li aspetta. Teresa che si innamora di Bern. In lui c'è un'inquietudine che lei non conosce, la nostalgia per un'idea assoluta in cui credere: la religione, la natura, un figlio. Sono uno strano gruppo di randagi, fratelli non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, carichi di nostalgia per quello che non hanno mai avuto. Il corpo li guida e li stravolge: la passione, la fatica, le strade tortuose e semplici del desiderio. Il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. E la campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent'anni, quattro vite, un amore. Coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto del mondo.
Recensioni
CONSIGLIATO DA LUCA: Il nuovo romanzo di Paolo Giordano è un libro che si ama e si odia, che lascia perplessi e a volte indispone, ma che anche cattura con una prosa agile e brillante, seppur, rispetto ai precedenti romanzi, un po’ asciutta e scarna. A Speziale, in Puglia, Teresa conosce tre ragazzi che vivono in una masseria e la sua esistenza cambia completamente; poi il tempo passa, le stagioni si alternano e gli anni e la tragedia li separano, un gruppo di anime sognatrici o forse solo illuse, che la vita costringe a crescere divise, deluse da se stesse oltre che dagli esiti delle proprie aspettative. Divorare il Cielo è un titolo che richiama l’eccesso, il non avere limiti, suscita la sensazione di una fame dolorosa, quella di ragazzi dalle vite desolanti bisognosi di riscattarsi vivendo a mille, spezzando le consuetudini di un’esistenza imposta e sempre uguale. La frenesia, però, l’eccesso, la ribellione, raramente sono accompagnate dalla ragione così come dal cuore; la giovane età e la sofferenza patita spesso sortiscono una miscela deleteria, e il riscatto ribelle a tutti i costi non fa prigionieri ma solo vittime, fra le quali anche i sentimenti, spesso solo bisogni mascherati d’amore: per questo colpisce, ma in parte si spiega, come sia veramente difficile trovare un personaggio positivo in questo romanzo, una figura che non risulti in qualche modo antipatica. Ogni ragazzo è posseduto da un demone che prevale negativamente sulla sua personalità e sul suo destino. Divorare il Cielo è una storia che si legge con piacere fino in fondo perché prende e la sua evoluzione interessa, ma al tempo stesso lascia a volte indisposti per l’eccessiva negatività di fatti e personaggi, regalando anche qualche momento di perplessità nel lettore, per situazioni a volte eccessive e francamente improbabili.
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